Alitalia, il problema è chi mette i soldi. Gubitosi entra nel cda

IL SOLE 24 ORE

Lunga riunione del consiglio di amministrazione di Alitalia per l'esame del piano industriale e la cooptazione come consigliere di Luigi Gubitosi. Il cda è cominciato versomezzogiorno, si è concluso a tarda sera. La riunione,presieduta da Luca Cordero di Montezemolo, mentre non si è visto a Roma James Hogan, il vicepresidente della compagnia e ad del gruppo Etihad, si è rivelata alquanto laboriosa. Ci sono soprattuttodifficoltà a definire il finanziamento del piano, che prevede almeno2mila esuberi tra i 12mila dipendenti e il taglio del 31% in media deglistipendi. «La discussione riguarda chi mette i soldi», ha riferito unafonte autorevole al Sole 24 Ore. Luigi Gubitosi è stato cooptato comenuovo membro del cda, in sostituzione di Roberto Colaninno, che halasciato il consiglio lo scorso febbraio, con l’intenzione condivisaunanimemente da tutti gli azionisti di conferirgli l’incarico dipresidente esecutivo una volta approvato il finanziamento del piano,come si legge nella nota diffusa al termine del board.

Fabbisogno finanziario di circa 900 milioni per il pianoÈ stato individuato un fabbisogno finanziario di circa 900 milioni dieuro per il piano. Di questa somma circa 400 milioni verrebbero apportati dai soci con la conversione in “equity”, cioè in capitale, delleobbligazioni di Alitalia per circa 210 milioni che Etihad (socio al 49%)si è accollata a dicembre scorso con gli strumenti finanziaripartecipativi (detti quasi-equity) e delle linee di credito per 180 milioniconcesse dalle banche, in prima fila le banche azioniste dellacompagnia, UniCredit e Intesa Sanpaolo. Ulteriori 500 milionidovrebbero essere messi con una nuova iniezione di cassa dai soci,pro quota. Etihad è disposta a mettere la sua parte, quasi la metà dellasomma. L’altra metà, o meglio il 51% dovrebbe metterlo la Cai, lasocietà italiana dei vecchi Capitani coraggiosi di berlusconianamemoria insieme alle banche, Unicredit e Intesa possiedono quasi idue terzi di Cai.

Occorre trovare un miliardo e 400 milioniMa neppure questa somma sarebbe sufficienteper portare Alitalia al risanamento disegnato dalpiano dell’amministratore delegato, Cramer Ball.Riccardo Ranalli, il commercialista torineseincaricato di asseverare il piano per laristrutturazione finanziaria dell’azienda, in baseall’articolo 67 della legge fallimentare, haindividuato un ulteriore fabbisogno pari a circa500 milioni. Questo sotto forma di garanzie per coprire i rischi delpiano, ossia il fatto che le previsioni di Ball di forte aumento dei ricavie quindi di miglioramento dei conti con l'utile nel 2019 non sirealizzino, ma che il bilancio rimanga in rosso fino al 2021. Conquesta somma aggiuntiva i soldi da iniettare in Alitalia salirebberopertanto a un miliardo, oltre ai 400 milioni di crediti e strumentipartecipativi da convertire in capitale. Insomma, il fabbisogno totalerichiesto ai soci sarebbe di un miliardo e 400 milioni. Per le banche,riluttanti a fare altri esborsi di cassa per una società che perde quasidue milioni al giorni, il bollettino diventerebbe quindi molto pesanteda sostenere, forse troppo. Nella discussione è intervenuto ancheJean Pierre Mustier, ad di Unicredit, con toni piuttosto duri. Lebanche non hanno fiducia nell'ad Ball. Solo Etihad appare disponibilea sostenere l’intera operazione per il 49%, la sua quota azionaria. Dipiù i soci di Abu Dhabi non possono mettere, perché la Ue pone illimite del 49% alla partecipazione di soci extra europei in unacompagnia aerea. A conclusione del Cda la nota della società haconfermato che il finanziamenro del piano non è stato approvato eche questo è subordinato al confronto con i sindacati sui tagliproposti.

La questione delle deleghe a GubitosiIn questo quadro neppure la questione Gubitosiè stata del tutto risolta. Il manager indicato dallebanche prima per assumere l'incarico di ad, poiquello di presidente operativo perché Etihad hadifeso la posizione del suo manager Ball, èentrato in Cda, ma amcora non sono statechiarite le deleghe che avrà come futuropresidente operativo. La questione è oggetto di un confronto serratotra banche, Etihad e Gubitosi, perché le deleghe a favore del nuovo presidente operativo dovrebbero essere cedute da Ball, che vedrebbe così ridotti i suoi poteri. Gubitosi dovrebbe diventare presidente alposto di Montezemolo, che lascerebbe la presidenza e potrebberimanere in cda. Per il momento Montezemolo rimane presidente.Alitalia a fine mese esaurirà la cassa e, se non avrà altre iniezioni diliquidità, non potrebbe più far volare gli aerei. Domani ci sarà unincontro tra la compagnia e il governo sul piano industriale.