Alitalia, piano da 2.037 esuberi

LA REPUBBLICA

La prima volta di Gubitosi: "Ho scelto il giorno sbagliato", lunedì vertice con il governo.
ROMA - Alitalia, presenta il piano ai sindacati che, compatti, lo bocciano e dichiarano uno sciopero di 24 ore per il 5 Aprile. L'ira dei dipendenti cova da tempo sotto le ceneri di una compagnia che, nonostante la presenza di un socio industriale forte come Etihad, non è riuscita a decollare verso il sospirato pareggio di bilancio.

Il progetto messo in piedi dall'ad Cramer Ball, approvato dagli azionisti due giorni fa dopo un parto durato tre mesi, prevede ancora una volta grandi sacrifici per i lavratori. Dall'inizio della crisi del gruppo avviata 9 anni fa con il fallimento della ex compagnia di bandiera, il numero degli addetti è stato dimezzato. A forza di continue ristrutturazioni, Alitalia è passata dalle 24mila unità del 2007 alle attuali 12.800 circa. E la mannaia pronta a sacrificare nuovi posti è stata messa in azione: stavolta si parla del dimezzamento del personale di terra che, secondo l'azienda, dovrà scendere ai livelli delle altre compagnie concorrenti.

Via dunque 2.037 persone, di cui 1.338 impiegate a tempo indetermintao (molte delle quali saranno "esternalizzate" e cioè cedute ad altre aziende), 558 a tempo indeterminato e quindi meno tutelate e 141 addetti agli uffici esteri. Ma nel pacchetto non sono stati contati gli oltre 400 naviganti (100 piloti e 300 assistentri di volo) ai quali in agosto scadrà il contratto di solidarietà. Considerando che ci sono 20 aerei di medio raggio che stanno per essere messi a terra secondo il piano, queste 400 persone potrebbero aggiungersi ai 1.037 esuberi programmati dall'azienda.

La ricetta di Cramer Ball per risparmiare sui costi prevede anche scacrifici economici: lo stipendio degli assistenti di volo sarà decurtato del 32%, quello dei piloti impiegati sul corto-medio raggio sarà ridotto del 28% mentre la sforbiciata prevista per i piloti del lungo raggio sarà del 22%. Uil, Cisl, Ugl, Usb e Anpac giudicano il piano come "irricevibile" ed "evanescente" e sono pronti a bloccare come e più che in passato, l'operatività della compegnia.

Il loro giudizio è tranchant: un aereo l'anno dal 2017 al 2019, 4 nel 2020 e l'ultimo nel 2012, sarebbero poca cosa rispetto alle necessità di sviluppo, dicono in coro, e nulla ancora è stato deciso sul Nord America dove Delta e Air France non sono propense a cedere ad Alitalia alcun collegamento. Anche per la neonata Associazione nazionale piloti, "sono numeri inaccettabili a queste condizioni è preferibile il commissariamento".

Il fronte sindacale si è dunque compattato e opposto alle proposte fatte da Ball e dal prossimo presidente esecutivo Luigi Gubutosi. L'amministratore delegato australiano, nel corso dell'incontro, avrebbe subito attacchi durissimi da parte dei sindacalisti, che gli avrebbero rimproverato tutti gli errori accumulati in questi ultimi mesi.

Pronta la replica dell'ad: "Quelle sul personale sono musure dolorose, ma necessarie per stabilizzare la situazione finanziaria". Il numero uno di Alitala che annuncia 500 assunzioni dal 2019 "questi cambiamenti sono essenziali se vogliamo competere in modo efficiente in un mercato dal trasporto aereo europeo che è caratterizzato da una spietata concorrenza. Insieme ai sindacati e con il sostegno del governo italiano, lavoreremo per cercare il modo per ridurre l'impatto sociale del piano sul personale".

La prima volta di Gubitosi invece, è stata giudicata in maniera positiva dai sindacati. "Ho scelto il giorno sbagliato per iniziare il mio percorso in Alitalia" avrebbe detto il manager con una battuta che ricorda un film (forse non a caso "L'aereo più pazzo del mondo"), alludendo al "venerdì 17" che lo ha visto per la prima volta seduto al tavolo della trattativa. Ora si attende il prossimo round che si svolgerà nel pomeriggio di lunedì prossimo al ministero dello Sviluppo, alla presenza dei ministri Calenda, Delrio e Poletti.