Messina (Intesa) premiato a Ny «Generali? Mancavano i presupposti»

CORRIERE DELLA SERA

L’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, è stato premiato a New York dalla Foreign Policy Association, nel corso dell’annuale Financial Services Dinner. Il premio, dedicato ai manager del settore finanziario che si distinguono nel campo  della responsabilità sociale delle imprese, è stato consegnato a Messina da Larry Fink, numero uno di BlackRock, colosso della  finanza americana tra i principali azionisti di Intesa Sanpaolo. «Carlo è un amico ed è un onore premiarlo», ha detto Fink, sottolineando come in un momento di grandi sfide l’impegno dell’amministratore di Intesa Sanpaolo si concentra soprattutto  sull’interesse degli azionisti. Ma anche sul settore del microcredito — ha ricordato Fink — attraverso Banca Prossima, istituto del  gruppo Intesa Sanpaolo dedicato esclusivamente al mondo non profit laico e religioso. Messina ha quindi sottolineato i valori che  guidano il suo gruppo: «L’obiettivo — ha detto — è considerare la nostra società come una famiglia. Come quando prepariamo un  business plan e preferiamo non licenziare, ma ricollocare le persone». Un aspetto importante soprattutto in questo momento di  grande difficoltà per molte famiglie italiane, soprattutto al sud: «Siamo orgogliosi di questo», ha concluso Messina.

Generali e Alitalia
Il numero uno di Intesa Sanpaolo è poi tornato silla vicenda Generali: «Nessun passo indietro, non c’erano i presupposti», ha  piegato sottolineando come ora la priorità principale del gruppo bancario sia la crescita interna, fronte sul quale «c’è un potenziale  norme per diventare un player ancora più forte». «Abbiamo esaminato il dossier — ha detto — e abbiamo deciso che non era  oerente coi nostri standard. Si tratta di un approccio trasparente molto apprezzato dagli investitori internazionali». Quanto  ll’Alitalia, ne va « assolutamente evitato il commissariamento»: «Noi riteniamo che Etihad debba rimanere partner industriale della  ompagnia aerea — ha proseguito — Mentre la nostra presenza è solo creditizia». «Non può essere una banca il partner industriale  i Alitalia. Una banca — ha spiegato Messina — fa un mestiere che è quello di fornire finanziamenti, non di occuparsi di aerei».  Serve poi un management in grado parlare con i sindacati — ha concluso — serve il dialogo. E credo che quella di Gubitosi possa  essere una buona soluzione».